
Costruttore: Officine Galileo, Firenze
Datazione: secondo quarto sec.XX
Materiale: vetro, alluminio, tungsteno, platino
Misure: lunghezza 30 cm, altezza 11 cm, larghezza 8 cm
Codice bene: 214
Descrizione: il dispositivo consiste in un’ampolla di vetro in cui si è fatto un vuoto molto spinto. Dal catodo, a forma di paraboloide concavo, parte il fascio di elettroni che va ad urtare una lastrina di metallo, duro e pesante, come platino, tungsteno o tantalio, detta anticatodo, posta nel fuoco dello stesso catodo. L’anticatodo è collegato esternamente, tramite un filo ad elica, all’anodo e si trova quindi allo stesso suo potenziale. Quando tra l’anodo e il catodo del dispositivo esiste una differenza di potenziale molto elevata, dell’ordine di qualche decina di migliaia di volt, sono emessi elettroni ad alta frequenza che urtano la placca, vengono assorbiti dagli atomi dell’anticatodo i quali emettono radiazione elettromagnetica di energia pari a quella degli elettroni assorbiti: i raggi X. Tali raggi attraversano il vetro dell’ampolla raggiungendo l’esterno del dispositivo.